Il progetto “Bonne nuit” nasce dall’antico amore di Diego Baiardi, pianista, arrangiatore e compositore, per tutte le musiche e le canzoni della tradizione popolare fatte per addormentare i bambini. Da anni il pianista si dedica alla ricerca e all'adattamento di preziosi esempi di questa forma di espressione musicale tratti dall’immenso repertorio di ninne nanne di tutto il mondo. Seguendo sia un ordine temporale che un percorso geografico, il progetto si propone di dare una rappresentazione variegata delle diverse ninne nanne, riscoprendo così il piacere di ascoltare, con un gusto nuovo, melodie - alcune più famose, altre meno note - lontane nel tempo o nello spazio. Le chiavi di personalizzazione e interpretazione scelte sono quelle di una rivisitazione e adattamento in chiave jazzistico/acustico, permettendo a voci con diversi timbri - alcune più calde e corpose, altre più nitide e angeliche - di caratterizzare e impreziosire i singoli brani. Il team musicale si compone di due nuclei, uno di stampo prettamente jazzistico e l’altro di derivazione etno-acustica, entrambi ben rappresentati da nomi di spicco del panorama nazionale:dagli strumentisti Paolo Fresu, Antonello,Salis Tullio de Piscopo. Stefano Bagnoli, Andrea Dulbecco … alle voci Petra Magoni. Patrizia Laquidara, Cristina Zavalloni… Entrando nello spirito del progetto, fin dal primo ascolto ci si accorge che le originali interpretazioni musicali scelte e adottate rivelano e confermano la straordinaria capacità della musica (suoni, melodie e ritmi) e delle parole, di traghettare adulti e bambini dal mondo della realtà (la veglia) a quello del sogno (il sonno). Passando attraverso il momento magico del dormiveglia, dove le cose cominciano a sfumarsi anche se non siamo ancora rapiti, indipendentemente dalla nostra volontà, dalle forze che amministrano incontrastate il nostro mondo interiore. Non a caso, oltre e più che al bambino, questa proposta è dedicata proprio all’”adulto-bambino”, il sognatore che è in ognuno di noi, sia esso genitore o meno.
Le immagini
Lo spirito jazzistico e intimista che permea questo lavoro, così come pure l’interesse per la dimensione onirica della nostra esistenza, ha suggerito poi il coinvolgimento di un’altra forma di espressione creativa – quella delle immagini - che, in sintonia con la musica, accompagnasse l’ascoltatore/lettore in questo viaggio. Si è trattato di una scelta istintiva e quasi obbligata. Infatti, chi meglio della visionaria produzione artistica di Guido Crepax con la sua Valentina (ispirata, tra l’altro, anche dal jazz cui questo grande artista è fortemente legato) avrebbe potuto ben rappresentare e illuminare questo viaggio con emozioni intense e raffinate. Anche i più remoti angoli delle fiabe e dei sogni non hanno certo segreti per questo Autore che, seppure quasi inconsapevolmente, ha fortemente saccheggiato questi mondi soprattutto nel primo decennio (dal ’65 al ’75, da molti ritenuto il suo periodo più prolifico e creativo) della sua quarantennale carriera. Sullo sfondo di un’ipotetica equivalenza dove il sogno starebbe al sonno come il jazz alla musica, si salda così, armonicamente, l’unione tra musica e immagini. E i meravigliosi viaggi, a occhi sia aperti che chiusi, di Valentina (adulta e bambina) offrono una rappresentazione intima e rarefatta del delicato momento in cui dalla realtà si transita, senza scosse o interruzioni narrative, al sogno fonte di nuove storie.
Le parole
Da ultimo, la forma meno immediata e fluida di espressione creativa – le parole – fanno da collante tra musica e immagini raccontando i passaggi più o meno logici esistenti tra realtà, veglia, fiaba, ninna nanna, dormiveglia sonno e infine sogno. Restando in famiglia - anche perché in fondo è proprio questo il luogo privilegiato degli affetti, dell’intimità notturna e dell’abbandono nel mondo dei sogni - questo viaggio per musica e immagini è raccontato da Antonio Crepax, figlio di Guido, copywriter e autore di testi. Anch’esso amante del jazz e convinto sostenitore del fatto che la dimensione del gioco e del sogno siano essenziali nel rapporto tra adulti e bambini. Utilizzando frasi semplici, ricordi infantili, citazioni, e descrivendo le emozioni e le riflessioni stimolate da musica e immagini, egli indaga le relazioni tra la ninna nanna e la fiaba, come momenti essenziali di evasione controllata. Momenti in cui è importante che il bambino che è in ognuno di noi si senta libero di lasciarsi andare, scivolando delicatamente nel mondo dei sogni accompagnato da suoni, sensazioni e immagini che provengono direttamente dai suoi ricordi più felici, dalle fiabe e dalle storie che hanno popolato la sua infanzia.
BAIARDI Diego & Crepax dal Felmay Shop
1. Lullaby for Wyatt 2. Ninna Nanna 3. Good Night my Angel 4. Ninna Nanna 5. Pro Nenê Nanar 6. Fuoco Fuochino 7. Lullaby dei Cure 8. Who Would Imagine a King 9. Ninna Nanna del Duro 10. Lullaby 11. Lullaby for myself 12. Drume Negrita 13. Ninna Nanna Sarda 14. Your Mother and Mine 15. Sea Lullaby 16. Lullaby dei Creed 17. Nanà Bobò 18. Lullaby di Brahams 19. Akebono
Diego Baiardi - piano, Fender Rhodes Stefano Bagnoli - drum, percussions Francesco D’Auria - percussions Tullio De Piscopo - Hang Andrea Dulbecco - vibraphone Riccardo Fioravanti - doublebass Paolo Fresu - trompet, flugelhorn Massimo Germini - guitar Stefano Mariani - glockenspiel Antonello Salis - accordeon, piano, toys Giulio Visibelli - soprano sax, flute Paola Folli, Helen Hellwig, Albert Hera, Patrizia Laquidara, Petra Magoni, Cristina Zavalloni - voice