BALARÙ
Gravure
Fy 8254
World Music
885016825423
Felmay Records
Balarù, é in piemontese chi ama ballare.
Dopo anni in giro per l’Italia e l’Europa, impegnati con diverse formazioni a proporre la musica da ballo tradizionale, quattro giovani musicisti hanno deciso di unire le forze in un nuovo progetto sulla musica tradizionale del Piemonte. Dopo anni di concerti e stage, è sorto il bisogno di lasciare traccia del percorso fatto, continuando sul solco (da cui il titolo del disco, Gravure, che in piemontese significa "incisione, intaglio") del lavoro fatto dai tanti ricercatori che dagli anni '60 ad oggi ci hanno restituito melodie e canzoni strappandole letteralmente all'oblio. La speranza è quella di aver dato nuova linfa a queste melodie, affinché vengano ancora cantate e ballate nelle feste, da questa e dalle prossime generazioni
BALARU’: in piemontese chi ama ballare. Dopo anni in giro per l’Italia e l’Europa, impegnati a riproporre la musica da ballo tradizionale con diverse formazioni, quattro musicisti hanno deciso di unire le forze in un nuovo progetto comune. Andrea Beltrando, Francesco Cavallero, Andrea Lopomo e Ilario Olivetti, i BALARU’, si sono posti l’obiettivo di riproporre, all’interno del panorama Balfolk europeo, le danze tradizionali della loro terra.
Dal settembre 2015 è partito quindi un periodo di lavoro fatto di ricerca sul campo, sbobinamento di vecchie registrazioni e soprattutto arrangiamento delle antiche melodie popolari, in modo da riproporre un repertorio tradizionale importante e spesso semisconosciuto, presentato con arrangiamenti moderni ed alcune composizioni originali.
Sono così confluiti nel progetto alcuni brani tratti da diverse aree del Piemonte (Val Chisone, Canavese, Val Varaita, Roero, Valli di Lanzo, ecc) ed alcune composizioni inedite (L'amore è.., Il Profeta, L'aiga verd, Crepuscolar) riarrangiate in modo da essere ballabili non solo come danze piemontesi, ma anche nell’ ambito del più vasto balfolk francese ed europeo.
Dopo altri due anni di concerti e stage, è sorto il bisogno di lasciare traccia del percorso fatto, continuando sul solco (da cui il titolo del disco, Gravure, che in piemontese significa "incisione, intaglio") del lavoro fatto dai tanti ricercatori che dagli anni '60 ad oggi ci hanno restituito melodie e canzoni meravigliose, strappandole letteralmente all'oblio. La speranza è quella di aver dato nuova linfa a queste melodie, affinché vengano ancora cantate e ballate nelle feste, da questa e dalle prossime generazioni.
1. Ciamo scusa - L'amore è
2. La femme d'un tambour, Polka di Quintino
3. La diana, Il profeta
4. Gentil galando, Valse à Fleuret
5. Courenta di Viù
6. Chanson d'un buveur
7. Mountava la marmitta, A la modde d'Archamoura
8. Vilain d'anglais, L'aiga verd
9. Dessur la fleur da lys
10. Chanter boire et rire rire
11. Brando a feu
12. Crepuscolar
Francesco Cavallero: ghironda, voce
Andrea Lopomo: bouzouki, banjo tenore, voce
Ilario Olivetti: flauti, cornamuse, clarinetti
Andrea Beltrando: organetti diatonici