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BARABAN - Terre di passo
BARABAN
Terre di passo

ACB/CD13
World Music


ACB - Ass. Cult. Baraban
Italia
 
1 CD



L’ultimo lembo di entroterra ligure, al confine tra Italia e Francia, è terra povera, aspra, battuta dal vento e dai traffici più diversi. Teatro di passaggi antichi e nuovi, sui suoi sentieri si canta e si danza ancora, si odono parole e suoni di paesi lontani. Sono i barabba del mondo, migranti, clandestini, donne e uomini senza carte che, nell’Europa che ha abolito le frontiere, non si azzardano a passare dalle normali vie di traffico. Ripercorrono strade un tempo battute da emigranti italiani, contrabbandieri, ebrei, perseguitati politici.

Sesto album di Barabàn, storico gruppo della scena folk, Terre di passo è un lavoro intenso, raffinato, capace di suscitare emozioni. Al contempo colto e popolare, arcaico e moderno, è sicuramente il lavoro più maturo e convincente del gruppo milanese.
Discostandosi dai canoni un po' ripetitivi e obsoleti delle produzioni "folk", l'album presenta una particolare attenzione ai contenuti anche grazie ad un fecondo incontro tra musica popolare e poesia contemporanea. L'ottima vena creativa, supportata dalla solida cultura etnomusicologica dei musicisti, protagonisti di intense ricerche "su campo" condotte fin dagli anni '80, ha prodotto un affascinante viaggio nella musica popolare dell'Italia settentrionale: un viaggio che rifugge dagli steccati del localismo ma si lascia contaminare - seppur timidamente - dal soffio e dai colori di culture lontane.
Nel cd, insieme a composizioni che si rifanno alle radici della tradizione musicale del nord Italia, si alternano musiche di origine yiddish (come la mantovana Barabàn), l'avvincente 14 luglio, brano swing dedicato alla liberazione di Milano, melodie dei violinisti dell'Appennino parmense, mazurche dei "quintet" canavesani. Soprattutto, spiccano gli splendidi testi di Franco Loi, milanese, uno dei maggiori poeti italiani. Le sue liriche, intrise di ironia, passione e dolore, raccontano storie di ieri e di oggi, evocano momenti di storia contemporanea (La set), compongono una dura requisitoria sulla società italiana (Italia), parlano d'amore. Le esecuzioni vocali e strumentali sono di qualità, gli arrangiamenti originali e intelligenti.

Emozionante Terre di passo, il brano che titola l'album, ispirato dalle opere dello scrittore ligure Francesco Biamonti e dedicato ai "passaggi" clandestini. Affascinante Notte mediterranea che unisce una ninna-nanna araba e una "dondela" romagnola nelle voci della tunisina Mouna Amari e della vocalist piemontese Donata Pinti.

Dall'intreccio sonoro dei numerosi strumenti utilizzati (organetti, clarinetti, violini, plettri, percussioni afro-asiatiche, strumenti ad ancia dell'Europa dell'est) scaturisce un sound robusto e di grande impatto. Chiude il disco una trascinante Canzone del Maggio (in versione live e parzialmente aggiornata) di Fabrizio De André, già registrata in studio da Barabàn per il cd Canti Randagi.

Barabàn, derivato dall’aramaico Bar abā, (figlio del maestro), è un termine comune a tante lingue di origine indoeuropea. Parola onomatopeica (nei paesi slavi significa tamburo), nel nord Italia assume diversi significati: Barabba, vecchio, monello (barabin), sovversivo, ribelle, vagabondo.

Barabàn
Storico gruppo della scena folk, considerato una delle più qualificate band di musica popolare italiana, Barabàn persegue l'obiettivo di valorizzare la tradizione musicale dell'Italia settentrionale. Nei vent'anni di attività il gruppo ha realizzato oltre mille concerti, si è esibito nei più importanti festival musicali internazionali e ha tenuto tournée in Europa e America. Oltre a Terre di passo ha pubblicato 5 dischi e suoi brani compaiono in numerose compilation pubblicate in Italia, Germania, Gran Bretagna, Francia e Svizzera.
Fondato a Milano nel 1982, da alcuni dei più attivi ricercatori del nord Italia, Barabàn ha sviluppato un'originale sintesi che rivisita la musica tradizionale con un linguaggio e una sensibilità contemporanea. Nel 1995 Barabàn ha partecipato al progetto Canti randagi. Canzoni di Fabrizio De André riproponendo il brano Canzone del Maggio.
Ha tenuto concerti in Italia, Gran Bretagna, Canada, Russia, Francia, Finlandia, Spagna, Germania, Portogallo, Austria, Slovenia, Belgio e Svizzera; ha partecipato a festival, rassegne e meeting internazionali.



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Musicisti
Vincenzo Caglioti: organetti diatonici, voce
Aurelio Citelli: voce solista, ghironda, bouzouky, tastiere, basso
Giuliano Grasso: violino, voce
Diego Ronzio: darabuka, batteria, percussioni, clarinetto, piffero, sax, voce
Paolo Ronzio: chitarra acustica, bouzouky, mandolino, flauto dolce, musette, gaita, voce
con
Mouna Amari: voce in Notte mediterranea e voci “migranti” in Terre di Passo;
Donata Pinti: voce in Notte mediterranea;
Luigi Zucca: contrabbasso in 14 Luglio e Moline swing

 
 
 
 
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