Se in precedenti emissioni avevamo preso in esame la vocalità della cultura Hindustani del nord dell’India (Sangeeta Bandhyopadhyay, Mallikarjun Mansur, Kumar Gandharva), è la volta ora di un notevole esponente del canto Carnatico del sud a essere ospitato nella collana dedicata ai migliori interpreti della musica classica indiana.
BALAMURALIKRISHNA, nato nel 1930, ha mostrato sin dalla tenera età di essere particolarmente dotato nel canto e in breve si è ritagliato un posto di prestigio nell’ambito della musica Carnatica. La sua carriera si è svolta perseguendo un cammino assolutamente originale, segnato da intuizioni controcorrente che lo hanno portato talvolta a essere criticato per le sue scelte artistiche fuori dell’ordinario. Nello stesso tempo a BALAMURALIKRISHNA non è mai mancato il calore e il supporto del pubblico che ne ha sin dall’inizio decretato il successo. Con la sua voce unica, caratterizzata da un timbro di velluto e da un’estensione in grado di salire e scendere a piacimento lungo le impervie vette degli abbellimenti indispensabili a costruire lo stile di un interprete di valore, BALAMURALIKRISHNA è particolarmente apprezzato nelle esibizioni dal vivo, nelle quali, con un perenne sorriso che traspare dalle labbra, riesce a padroneggiare anche i momenti tecnicamente più ardui mantenendo la calma e la concentrazione necessarie. Ma BALAMURALIKRISHNA ha costruito la sua meritata fama non soltanto sulla voce. Sa suonare infatti anche violino, viola, mridangam e kanjira, e inoltre già attorno ai vent’anni era stato capace di creare composizioni in tutti i 72 raagas classificati secondo lo schema Melakarta, e in seguito dovevano risultare innumerevoli i brani da lui scritti e portati al successo dai più valenti esecutori.
Le incisioni che presentiamo sono una scelta di capolavori del mistico Thyagaraja (1767-1847) che ha passato la sua intera vita nella riflessione spirituale, accompagnata da una intensa pratica musicale. Le eccelse e brillanti interpretazioni melodiche di BALAMURALIKRISHNA riescono a far rivivere il clima trascendentale del compositore carnatico sin dal primo brano, teso a celebrare la bellezza della vita spirituale e l’abbandono al dio, la cui visione pervade l’intero universo ispirando gioia, coraggio, entusiasmo ed eroismo. Nelle composizioni che seguono appare immediata e manifesta la forza espressiva di BALAMURALIKRISHNA, esplicitata dall’abilità nel saper architettare imponenti costruzioni partendo da semplici accenni melodici. Le sue variazioni sul tema non sono comunque mai banali esercizi di stile e si pongono al contrario come modello di concatenamento di parti, ciascuna dotata di un proprio significato compiuto. L’ascoltatore non ha così difficoltà a sperimentare l’esperienza del congiungimento tra la massima intensità melodica e quella spirituale, tra il vibrante stile di BALAMURALIKRISHNA, uno dei migliori artisti dell’India del sud, e il pathos insito nell’opera di Thyagaraja.