Una grande voce, una leggendaria figura della musica dell’India del Nord della prima metà del Novecento è quanto si può ascoltare in Golden Shadows. Il disco contiene infatti tredici brani originariamente incisi da Ustad Faiyaz Khan Sahib tra il 1935 e il 1948 (accompagnato da una formazione che comprende una seconda voce, harmonium, tampura e tabla), qui presentati in veste rimasterizzata per migliorarne la resa e per consentire di svelare a tutti gli appassionati di musica indostana i misteri di una vocalità unica, che ha saputo travalicare i decenni per giungere intatta e vigorosa sino a noi. L’arte di Faiyaz Khan (1880 -1950) si inserisce in particolare nella corrente di canto che va sotto il nome di khayal e che per la sua natura meno legata alla classicità devozionale permette all’esecutore di lanciarsi in libere improvvisazioni e di dar sfogo a tutta la sua emozione ed espressività nell’attimo creativo. La popolarità di questo genere si è rivelata sin dall’Ottocento e Faiyaz Khan è stato senza dubbio uno dei nomi che ha contribuito maggiormente alla sua diffusione. Lo stile di Faiyaz Khan si fonda su un’emissione vocale potente e incisiva, originale e inventiva, con ornamentazioni e abbellimenti sempre molto misurati e dosati in maniera non eccessiva (anche in quei rari istanti in cui si avventura nello yodelling). Il favore degli ascoltatori viene così ottenuto non attraverso un virtuosismo esasperato e fine a se stesso, bensì grazie alla capacità di trasferire al pubblico il sentimento e il calore che l’interprete sente nascere in sé nel momento in cui propone le melodie e le improvvisazioni. La famiglia musicale da cui proveniva Faiyaz Khan era di gran lignaggio e risaliva addirittura al XVI secolo, ma egli ha sempre cercato di andare oltre la tradizione più consolidata per proporre interpretazioni di raga nelle quali il suo gusto e la sua sensibilità musicali potessero esprimersi in tutta la loro freschezza e libertà. La scelta del repertorio qui presentato non fa che confermare l’eccellenza artistica di Faiyaz Khan, sapiente nel cavalcare con la sua voce i salti di ritmo e abile a districarsi tanto nelle parti più romantiche quanto sui tempi veloci. Il pathos che egli sa esprimere nelle sue interpretazioni non scade mai, anche a distanza di oltre mezzo secolo, in una dimensione patetica, perché l’estensione vocale di cui dispone gli permette di andare a scandagliare le zone più oscure dei brani che esegue per trarne quelle sfumature che fanno la differenza tra un cantante normale e una leggenda.
FAIYAZ Khan Sahib - vocal dal Felmay Shop
1. Tadpat Hum - Lalit - October 1940 - 3.14 2. Garwa Mein Song Lage - Thodi - March 1935 - 3.10 3. Phul Banki - Jaunpuri - February 1940 - 3.11 4. Chalo Kahe - Bhairavi Dadra- May 1936 - 3.06 5. Madhur Na - Purbi - August 1935 - 3.21 6. Man Mohan Braj - Paraj - March 1935 - 3.07 7. Main Kar Avi - Puriya - August 1935 - 3.15 8. Pavan Chalat - Chaaya - August 1948 - 3.33 9. Jhan Jhan Jhan Paayal Bhaaje Nat Behag - May 1936 - 2.58 10. Nayna Se - Sughraj - unknown - 3.07 11. Khayal - Darbari - unknown - 2.59 12 More Jabanoa - Khamay Dadra - unknwon - 3.10 13. Mor Mandira - Jay Jayanti - August 1935 - 3.42 14. Vande Nandakumar - Kafi - February 1940 3.23
Ustad Faiyaz Khan Sahib - vocal Unknown sarangi. tampura, tabla
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La nostra playlist su spotify Pre Minimalismo, minimalismo e post minimalismo, brani dal nostro catalogo curati per noi da Federico Marchesano,
PAOLO BONFANTI & MARTINO COPPO - You Were Right
from the CD "Pracina Stomp"
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