Conosciuto come chitarrista del gruppo BandaItaliana di Riccardo Tesi per la prima volta GERI dare spazio al suo amore per la musica dei Gitani del Centro Europa: la musica Manouche. Scrive GERI nelle note di presentazione che accompagnano il CD: «Mi sono avvicinato allo stile Manouche, lo stile dei gitani Rom dell’Europa centrale, quando per la prima volta ho ascoltato i dischi di Django Reinhardt (anch’egli Manouche) rimanendo sconcertato per la quantità di risorse timbriche ed espressive che uscivano da quella chitarra; serrati ritmi swing con la sovrapposizione di linee solistiche ora dolci, ora frenetiche, seguendo un virtuosismo che è sempre stato presente nella musica Rom ». In questa sua registrazione GERI ci dimostra quanto quella lezione l’abbia influenzato ma anche quanta strada è stato capace di percorre lungo la via indicata dai grandi maestri Manouche. Di qui il titolo Manouche e dintorni. Nel repertorio del gruppo guidato da GERI troviamo accanto a classici di Reinhardt (Nuages, Tears ed una medley che contiene Daphne e Djangology) composizioni che sembrano indicare una via Italiana allo stile manouche (Crapa Pelata di G. Kramer, Speranze Perdute di Morelli) e nuove composizioni che ampliano il panorama degli interessi musicali dell’artista (Rapido per Algeri, Sogno di valzer) La formazione comprende oltre a GERI altre due chitarre (Leonardo Boni e Luca Giovacchini), un violino (Chris Brashear) ed un contrabbasso (Nicola Vernuccio) - la formazione tipica di quella che fu l’epoca d’oro della musica Manouche e Swing di estrazione francese. Arricchiscono l’organico in alcuni brani le presenze di Riccardo Tesi all’organetto, il clarinetto di Klaus Lessman e le percussioni di Ettore Bonafe’.
... per danzar ci vuol ritmo, per cantar ci vuol swing. Solo così puoi sentire ciò che non si può dir; per goder del piacer che ti fa cantar, cantar, sì Per l’amor ci vuol ritmo, per il cuor ci vuol swing...