Con la pubblicazione di un'opera di Pandit MALLIKARJUN MANSUR (1911-1992) è un altro aspetto fondante della tradizione vocale a essere preso in esame nella nostra collana dedicata ai grandi interpreti della musica dell'India.
Il khayal, probabilmente la forma Hindustani più popolare e conosciuta, è un genere meno antico e austero del dhrupad, e si presenta elaborato, aperto, "romantico"; il suo status "semiclassico" consente all'esecutore di appressarsi a esso in modo meno formale, con la possibilità quindi di dare maggiormente sfogo all'espressione delle proprie emozioni attraverso le improvvisazioni.
La voce di MALLIKARJUN MANSUR affronta con grande concentrazione tre composizioni caratterizzate da un tempo lento (vilambit) e meditativo, sul quale ha modo di far risaltare la bellezza dei suoi sapienti ornamenti (e come afferma un celebre detto indiano "una musica senza ornamenti è come l'alveo del fiume senz'acqua"), concepiti secondo la tecnica akaar (frasi impostate "a gola aperta" nelle quali la sillaba principale, "tenuta" e modulata a piacimento dal vocalist, è "aa").
L'ascoltatore non può non rimanere affascinato dalla preziosa mescolanza di raffinate melodie e cicli ritmici complessi, dall'intensità dell'esecuzione, dalla bravura di MALLIKARJUN MANSUR nel saper passare da uno stato di estrema quiete e rilassatezza a una condizione di palese eccitazione. Ascoltando con mente e cuore aperti i raga di MALLIKARJUN MANSUR si entra in un mondo di amore, di sentimento e di devozione davvero unico.
MALLIKARJUN MANSUR, nato nella regione di Dharwad (area settentrionale del Karnataka, nel sud dell'India, dalla quale provengono altri massimi esponenti quali Gangubhai Hangal, Bhimsen Joshi e Kumar Gandharva - quest'ultimo si può apprezzare nel disco Nirguni Bhajans (Dunya fy 8068) - si può considerare uno dei massimi esponenti di musica vocale classica Hindustani. Formatosi secondo i dettami della scuola stilistica di Jaipur, ha raggiunto il successo piuttosto tardi, al principio degli anni sessanta, allorché il suo stile vocale puro e originale (accoppiato alla vastità del repertorio che interpretava) non poteva continuare a passare inosservato. La sua tecnica si fonda su un perfetto controllo della respirazione che fa sembrare semplici anche i passaggi vocali più ardui e impervi. L'emissione vocale di MALLIKARJUN MANSUR è un fiume in piena capace di scorrere con estrema fluidità, di superare gli ostacoli frapposti dal genere che affronta con estrema naturalezza, come si può ammirare nei tre raga riuniti in Khayals.