TITOLO FUORI CATALOGO ORDINABILE SOLO IN FORMATO DIGITALE VIA ITUNES
È una mediterraneità non casuale, vissuta e riproposta con grande forza e sentimento, quella che si può ascoltare in questa produzione, un sorprendente lavoro di ANTONELLO PALIOTTI e del suo TRIO, formato, oltre che dal leader, dai bravissimi Mauro Squillante e Leonardo Massa, e intitolato, con bella ironia, Tarantella Storta. Siamo in presenza di un trio di musicisti dotati e ispirati, che sa mettere in campo una sonorità acustica sfolgorante e cristallina, riuscendo a far convivere nella giusta misura il rigore interpretativo di taglio quasi cameristico con la passione dei suoni profondi e marcati che caratterizza da sempre il mondo musicale del Sud d'Italia. Un repertorio fatto di moresche, tarantelle, serenate e altri brani della quotidianità, reinterpretati con finezza e gusto grazie a una rimarchevole capacità esecutiva.
Tutti i cliché incollati da tempo immemore alla musica partenopea vengono pazientemente smontati con spirito critico e acutezza inventiva da ANTONELLO PALIOTTI, che giunge con cura certosina a mettere a nudo l'essenza di una musica troppo spesso mortificata da produzioni falsamente popolari e "veraci". Per una sorta di "miracolo all'itaIiana", i suoni che fuoriescono da Tarantella storta profumano di nuovo e del mai sentito prima, ed è questa inedita riscoperta di una tradizione sovente percepita dall'ascoltatore meno avvertito come vecchia e stantia a decretare l'interesse e il valore di questo album. ANTONELLO PALIOTTI si inserisce in modo perfetto nel solco di una pratica musicale che dalle sue parti da oltre un secolo sa come miscelare alla perfezione gli elementi della classicità con quelli della tradizione popolare, e riesce inoltre, senza perdersi nell'esotismo di maniera, nell'impresa di allargare gli orizzonti verso il resto del Mediterraneo, attraverso l'accenno e la sapiente citazione di echi arabo-andalusi. C'è infine, molto semplicemente, grande comunicatività nelle tracce di Tarantella storta, un lavoro capace di svelare in modo preciso tutto l'espressionismo musicale del mosaico mediterraneo: un'opera d'arte di cui Napoli è il centro da quasi tremila anni.
Antonello Paliotti - Chitarrista e compositore. Nella compagnia di Roberto De Simone dal 1986, ha collaborato sia in veste di direttore che di compositore (Le tarantelle del Rimorso, 1992; Populorum Progressio, 1994; L'opera dei Centosedici, 1997; Li turchi viaggiano, 1998, ecc.). Nel 1995 ha scritto Canto della Possibilità di sopravvivere per il sassofonista Michael Brecker ed un'orchestra di fiati; nel 1997 la Messa per il tempo di guerra per soli e piccola orchestra. Nel 1996 ha presentato e diretto una propria composizione al festival Jazz di Roccella Jonica: O cao sem plumas, per voce e orchestra di fiati. Per l'orchestra del Teatro San Carlo di Napoli ha scritto: Don Miguel s'en va t'en guerre, (1996); Le vieux et la mer, (1998); Quattro pezzi per archi e arpa (1999). Nel 1997 ancora, la colonna sonora per il film La stirpe di Jana di Pappi Corsicato. Tra le altre collaborazioni ricordiamo quella con la RAI (Novecento Punto e a Capo, 1995; Radiotre Suite, 1996), con il gruppo Art Ensemble of Chicago, ancora con RAISAT (Effimero barocco, 1998; Incantamento, 1998), ed inoltre con Laura Angiulli, Antonio Capuano, Amnesty International, Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, Michele Monetta, Festival International de Marmande, ed altro ancora.