GUIDUCCI Simone Gramelot Ensemble
Chorale

Fy 7023

8021750702329
Newtone Records
Italia

 

Il chitarrista acustico SIMONE GUIDUCCI si produce in una nuova incisione, Chorale, con ancora al suo fianco l'inseparabile ed eccellente Gramelot Ensemble e la novità di uno stuolo di ospiti assai apprezzati sulla scena jazz internazionale. Chorale è l'occasione per riproporre, in modo sempre più marcato e significativo, il connubio tra musiche di tradizione e jazz, un progetto che GUIDUCCI va perseguendo con coerenza e serietà da molti anni a questa parte, e che già nel precedente Cantador, ricco di emozioni inconsuete, era apparso ricco di promesse.

In Chorale il dialogo si fa più fitto, aprendosi verso nuove prospettive. La dimensione collettiva del fare musica viene a essere esaltata, senza rinunciare a quanto di bello e trascinante può derivare dall'apporto entusiasta del singolo esecutore. Far incontrare l'antico con il moderno, le culture regionali con quelle internazionali: è il compito arduo che si è posto GUIDUCCI. Esperienza e sensibilità musicale gli permettono di non perdersi nel mare in burrasca delle contaminazioni fini a se stesse. Egli sceglie con cura i temi e le strutture sui quali esercitare le proprie invenzioni e si circonda di esecutori sempre all'altezza. Ma il ruolo di regista che si è assunto non deve far dimenticare quanto GUIDUCCI sia anche un valente interprete del suo strumento, come dimostrano i limpidi assoli che punteggiano l'intero disco.

I brani che compongono Chorale sono caratterizzati da una grande attenzione per la melodia, esaltata da arrangiamenti raffinati e misurati, tesi a produrre una trama sofisticata e cantabile allo stesso tempo. È un equilibrio non facile da raggiungere, a cui contribuiscono anche i numerosi ospiti chiamati ad allargare le già ampie potenzialità del GRAMELOT ENSEMBLE. Gli interventi del trombettista Ralph Alessi in Gramelot in 6/8 e nel brano che intitola l'album sono al limite della perfezione, mentre in La Sigagna e in The After Hours è Erik Friedlander a contribuire con il suono inconfondibile del suo violoncello a regalare una sintesi di musica ebraica, classica e jazz. Voccuccia de no Piérzeco mette invece in mostra l'approccio particolare della cantante jazz Maria Pia de Vito al materiale etnico, filtrato da una voce calda e nervosa allo stesso tempo. Altrettanto interessante è l'apporto del clarinetto di Chris Speed, le cui esperienze passate sono assai vicine al sentire di SIMONE GUIDUCCI. Senza scordare il lavoro del sassofonista di Balkan Jazz Nicolas Simion, che da sempre elabora i suoni e i colori della nativa Romania.

La musica di SIMONE GUIDUCCI, con la sua forte carica umana e il sentimento che si porta dentro, sa trasformare e mettere in forma moderna elementi tradizionali che hanno da tempo cessato di esistere nella loro dimensione consueta e ordinaria. A un mondo di suoni che in gran parte non esiste più GUIDUCCI ha saputo sostituirne un altro che pur tuttavia contiene al suo interno le conoscenze, le esperienze e i sentimenti del passato, e che grazie a essi può continuare a vivere.

SIMONE GUIDUCCI vanta collaborazioni con Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia, Enrico Rava, Andrea Centazzo e Paolo Fresu. Ha compiuto studi con il chitarrista Mick Goodrick e il contrabbassista Dave Holland.