Rivelazione italiana del 1999 gli ZU aprono il duemila con un nuovo disco in cui vengono affiancati dal chitarrista e sperimentatore statunitense EUGENE CHADBOURNE. Il quartetto, composto da Roy Paci alla tromba (membro stabile dei Mau Mau e attivo nella scena jazzistica italiana ed europea), Luca Mai al sax (non presente in queste registrazioni), Massimo Pupillo al basso e Jacopo Battaglia alla batteria, riesce nell’intento di coniugare sapientemente il jazz d’avanguardia con il noise-rock, e ha alle spalle oltre due anni di esibizioni live che hanno contribuito a renderne maturo e originale lo stile.
Il sound nervoso e irrequieto degli ZU si fonda su figure ritmiche complesse e articolate, che servono da trampolino di lancio per spunti solistici a tratti esplosivi, a tratti melodici e meditati. La band nasce nel 1997 dalle ceneri dei Gronge e a partire dall’anno successivo ha l’opportunità di mettersi in luce accompagnando band come The Ruins, Half Japanese, Nomeansno e The Ex durante i loro tour italiani. Inoltre gli ZU sono apparsi in improvvisazioni live con Eugene Chadbourne, Steve Buchanan, Otomo Yoshihide, hanno eseguito musica dal vivo per compagnie teatrali in occasione dei festival di Ostia Antica, Gubbio, Palestrina e hanno partecipato a vari programmi radiofonici (per Radio France, Radio B92 di Belgrado, RaiRadio3).
In The Zu Side of Chadbourne, oltre a brani composti per l’occasione, si possono ascoltare, reinterpretati con grande creatività due classici del free jazz: Cosmos di John Coltrane e di Spirits di Albert Ayler, che stanno a testimoniare il profondo rispetto che gli ZU nutrono per questi due straordinari artisti.
L’apporto dato da EUGENE CHADBOURNE al nuovo disco degli ZU è estrememente creativo e appassionato, e il suo carisma di improvvisatore navigato è stato in grado di stimolare nella giusta misura i suoi compagni d’avventura. CHADBOURNE, giornalista mancato, vanta una carriera artistica prestigiosa ed eclettica, che lo ha portato a collaborare con i più bei nomi dell’avanguardia (Wayne Horvitz, Polly Bradfield, Tom Cora, Henry Kaiser, Bob Ostertag, Anthony Coleman, Charles K. Noyes, Half Japanese, Gary Windo, Bill Laswell, John Zorn, Noel Akchote). CHADBOURNE ha saputo costruirsi nel tempo uno stile singolare ed eccentrico che dalle libere improvvisazioni tipiche del jazz d’avanguardia (John Coltrane, Derek Bailey e Anthony Braxton sono stati a lungo i suoi principali ispiratori) del suo debutto discografico del 1976 (Solo Acoustic Guitar) lo hanno portato sino a rivisitare in modo “demenziale” (anche attraverso il suo originale modo di usare la voce) il country e le radici della musica popolare americana, come è testimoniato dalla sua vasta e corposa discografia. Interessato a ogni genere musicale, non solo musicista prolifico ma anche produttore, CHADBOURNE ha fondato alla metà degli anni Settanta una propria etichetta discografica, la Parachute, per la quale John Zorn ha inciso alcuni dei suoi primi e più visionari lavori.
ZU & Eugene Chadbourne dal Felmay Shop
Eugene Chadbourne - chitarrra Roy Pace - tromba Massimo Pupillo - basso elettrico Jacopo Battaglia - batteria Thomas Mai - saxes (presenza virtule)
Le nostre Playlist
La nostra playlist su spotify Pre Minimalismo, minimalismo e post minimalismo, brani dal nostro catalogo curati per noi da Federico Marchesano,
PAOLO BONFANTI & MARTINO COPPO - You Were Right
from the CD "Pracina Stomp"