Un riuscito inreccio tra i suoni della tradizione gnawa e i ritmi e le melodie mediterranee ed europee, significativamente intitolato Lila, termine con cui si indicano le sedute spirituali gnawa.
Ne è autore un giovane musicista algerino che vive attualmente nel nostro paese, SIDH (voce, guembri, bendir, qraqueb). Insieme a Riccardo Manzi (chitarra e bouzouki), Renato Vecchio (sassofoni, flauto, duduk), Zaki Bedaida (chitarra acustica e voce), Youcef Grim (percussioni) e un trio vocale, SIDH ha dato vita a un disco non semplicemente evocativo e ipnotico. SIDH si è posto infatti come obbiettivo di deviare di continuo il corso del repertorio tradizionale verso nuove prospettive, arricchendolo con le sensazioni sonore di diversa provenienza con cui è entrato in contatto.
La profonda risonanza spirituale di cui è impregnata la musica gnawa non viene comunque meno, come si evince dalla sintesi dei testi presente nel cd: in Lila si sottolinea l’importanza di Dio nella vita degli uomini, la sua funzione salvifica, e i tanti aspetti che ruotano attorno alla sua figura, dal pentimento al sacrificio, dai suggerimenti ai giovani all’onore che va reso ai genitori. Ma SIDH non manca neppure di affrontare temi profani, come la bellezza delle donne e gli amori impossibili a causa della mancanza di denaro.
Sul piano strettamente musicale Lila è costruito sull’intreccio tra la voce potente e suadente allo stesso tempo di SIDH e il suono del gumbri (sorta di basso acustico con la cassa di legno e le corde ricavate dalle interiora degli animali) e delle qraqeb (nacchere di metallo di grandi dimensioni che costituiscono la base ritmica della musica gnawa), a cui si aggiungono, a dare ulteriore profondità, strumenti “occidentali” come il sax e la chitarra, che SIDH riesce a fondere alla perfezione con quelli della tradizione. Con Lila SIDH dimostra non solo di essere un artista preparato e sensibile ma testimonia anche di quante possibilità creative dispongano i musicisti della nostra epoca.