Vie antiche ma di grande attualità, i “sentieri” sono metafora della cultura che non conosce confini: mettono in comunicazione uomini, idee, villaggi, favoriscono la diffusione di storie, la trasmissione della memoria
Lavoro raffinato, ricco di rimandi storici e culturali l’album racconta in 70 minuti una terra, i suoi confini - non - confini, i suoi riti, i colori della lingua, il fascino delle sue musiche, le storie cantate, i suoni e i rumori della festa. Accurato e coinvolgente, “Sentré” rappresenta uno dei più riusciti album dedicati alla musica delle Quattro province.
Il carnevale, Le storie di Eva, Le nozze, Le altre storie, I riti primaverili, La festa, sono i capitoli lungo i quali si snoda un racconto in cui si intrecciano voci, suoni, rumori di carnevali e di feste. Con una narrazione a più voci, talvolta emozionante, l’album rievoca i riti calendariali del passo del Brallo e le ballate dell’alta Val Borbera, le danze da piffero della migliore tradizione della valle Staffora e le canzoni a ballo dell’Appennino piacentino.
Originali e innovativi i brani a tre pifferi arrangiati da Claudio Rolandi e superbamente eseguiti da Marco Domenichetti, Stefano Faravelli e Roberto Ferrari con l’ accompagnamento delle fisarmoniche dello stesso Rolandi e di Cesare Campanini di cui va segnalata anche la bella esecuzione vocale in Buté la sela. Di straordinaria bellezza e piene di pathos le ballate cantate da Donata Pinti arrangiate con un gusto moderno da Aurelio Citelli e ottimamente eseguite, tra gli altri, da Paolo Ronzio alla chitarra e Maddalena Soler al violino.
L’esecuzione dei canti rituali è affidata alle interpretazioni degli ensamble vocali popolari Colleri ü canta e Le Voci di Fego. In qualche brano la tavolozza sonora è arricchita dalle percussioni di Diego Ronzio.
Il cd è corredato da un ricco booklet di 36 pagine con testi, note e traduzioni, ed è illustrato da splendide immagini di paesaggi, rituali, feste e dei protagonisti di Musiche selvagge.