BALISTRERI Rosa
Rosa canta e cunta
TDS 07001 CNT
World Music
8015948300817
Teatro del Sole
Italia
“Rosa canta e cunta” è una nuova opera dell’interprete più rappresentativa della tradizione popolare siciliana, una delle voci femminili che ha maggiormente contribuito alla tradizione e alla memoria della canzone popolare italiana. L’eccezionalità del disco sta proprio nel fatto che 8 brani su 16 sono assolutamente inediti e cioè non presenti in nessuno dei dischi che costituiscono la discografia ufficiale di Rosa Balistreri e nemmeno nelle pubblicazioni successive alla sua scomparsa. Per quanto riguarda gli altri otto brani anche per essi si può utilizzare, almeno in parte, l’aggettivo inedito visto che o per modalità di registrazione o per qualche differenziazione di testi o musica, sono realizzati in una versione mai prima divulgata. Nell’anno che sarebbe stato del suo ottantesimo compleanno questo disco arriva come un dono, un omaggio da parte dell’etichetta discografica Teatro del Sole che l’ha prodotto assieme alla Graham & Associati. La voce della Balistreri è sempre stata riconoscibile e caratterizzata da un timbro particolarmente adatto ad esprimere il disagio dei più poveri e nello stesso tempo l’orgoglio per la propria terra. Considerata, senza esagerazioni e fin dai tempi dei suoi esordi con Dario Fo nel 1966, la “Voce della Sicilia”, ebbe durante il suo percorso artistici tra i suoi amici ed estimatori personaggi dell’arte e della cultura come Ignazio Buttita, che la definì la “Cantatrice del Sud” e scrisse per lei diversi testi, Renato Guttuso, Amalia Rodriguez e ai giorni nostri il regista Wim Wenders. Il grande regista tedesco che sta attualmente girando “The Palermo Shooting”, ha dichiarato che utilizzerà alcuni brani dell’artista siciliana per la colonna sonora di quest’opera cinematografica aggiungendo che “Quannu moru” di Rosa Balistreri e la sua voce interpretano l’anima di Palermo molto più di quanto potrà fare tutto lo script del suo film. L’eccezionalità di questo disco, registrato nel 1987 da Vittorio Vella, mai pubblicato prima d’ora e amorevolmente conservato negli archivi di quello che era un piccolo studio privato e recuperato per una serie si coincidenze straordinarie, sta nel fatto che metà dei brani presenti (8 tracce su 16) sono assolutamente inediti e cioè non presenti in nessuno dei dischi che costituiscono la discografia ufficiale di Rosa Balistreri e nemmeno nelle pubblicazioni successive alla sua scomparsa. Di questi inediti: due sono canti di emigrazione (Mamà chi tempu fa a lu paisi e Nostalgia), tre del repertorio sacro (La sacra santa notti di Natali, Passa Maria e ‘Ffaccia ‘ffaccia Maria), due canti d’amore (Ti vogliu beni assai della stessa Rosa e Vurria di lu to sangu cincu stizzi di Marilena Monti) e l’ottavo una lettura del noto Lamento di un servo ad un Santo Crocifisso dovuto all’opera di ricerca di Lionardo Vigo. Per quanto riguarda gli altri otto brani bisogna considerare che anche Chiovi chiovi chiovi si può considerare inedito dato che solo in minima parte, sia per il testo che per la musica, è riconducibile a Proverbi siciliani da cui deriva.
Di Rosa canta e cunta, inoltre, si può affermare che l’unica registrazione finora nota (pubblicata in “Rari e Inediti”del 1997) era, a differenza di quella presente in questo disco, di tipo “familiare”, cioè fatta in casa con un registratore non professionale. I brani Vitti na bedda e Tu si bedda, infine, sono presenti in altra pubblicazione ma con un accompagnamento orchestrale (tastiere, mandoli, archi) assolutamente inusuale per Rosa che mai li accettò artisticamente.
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