BANDAKADABRA
Entomology2
Fy 7057
885016705725
Felmay Records
Italia
Sette fiati. Due percussioni. Rocksteady, balkan, swing. Una vera orchestra da passeggio che unisce l'energia delle formazioni street al sound delle big band anni Trenta. BANDAKADABRA è sempre stata visceralmente una live band: sono da sempre abituati a esibirsi dal vivo, lo hanno fatto un numero esorbitante di volte e le reazioni del pubblico sono diventate ormai parte integrante della loro musica. In questo secondo capitolo musicale che esce con Felmay, il repertorio presenta alcune novità. Innanzi tutto due brani cantati: Jump, Jive an' Wail di Louis Prima e una cover “ironica” di With a Little Help from my Friends. Infine Sushi Candy, l'unico pezzo completamente originale. Le sonorità dell'Est Europa, vecchio marchio di fabbrica del gruppo, fanno capolino solo in My Crash, un mush up che riprende la hit dei Propellerheads e la mescola alle melodie e ai ritmi balcanici. Il resto del disco attraversa le atmosfere della musica latino-americana, dello swing e del rock-steady. L'entusiasmo di chi continua a pensare che una band per esistere debba soprattutto suonare dal vivo.
Normalmente funziona così. Una band entra in studio, registra il disco e poi parte per il tour. Ecco, la BANDAKADABRA, da anni, fa esattamente il contrario. Prima partono in tour e poi, quando pensano che i brani siano maturi, entrano in studio per registrarli. A quel punto, però, immancabilmente cominciano a sentire la mancanza degli spettatori. In fondo, la BANDAKADABRA è sempre stata visceralmente una live band: sono abituati a esibirsi dal vivo, lo hanno fatto un numero esorbitante di volte e le reazioni del pubblico sono diventate ormai parte integrante della loro musica. Rispetto a Entomology vol.I (Felmay 2015), è cambiato il sound complessivo del gruppo mentre la formazione è rimasta sostanzialmente la stessa: sette fiati, un rullante e una grancassa. Anche il repertorio presenta alcune novità. Innanzi tutto due brani cantati: Jump, Jive an' Wail di Louis Prima e una cover “ironica” di With a Little Help from my Friends. Infine Sushi Candy, l'unico pezzo completamente originale. Le sonorità dell'Est Europa, vecchio marchio di fabbrica del gruppo, fanno capolino solo in My Crash, un mush up che riprende la hit dei Propellerheads e la mescola alle melodie e ai ritmi balcanici. Il resto del disco attraversa le atmosfere della musica latino-americana, dello swing e del rock-steady. A ciò si sono aggiunte le migliaia di chilometri fatte in furgone, le tantissime persone incontrate in giro per l'Europa nel corso degli ultimi anni. E poi, l'entusiasmo. L'entusiasmo di chi continua a pensare che una band per esistere debba soprattutto suonare dal vivo. Sembra un'affermazione banale ma pensandoci bene, forse, oggi non lo è più.
Nata a Torino, la BANDAKADABRA vanta una frenetica attività live che l'ha portata a esibirsi sia in Italia che nel resto d'Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati, soprattutto grazie a una riuscita combinazione di musica e cabaret, e alla capacità di proporre uno spettacolo capace di conquistare qualsiasi tipo di pubblico.
Negli anni inoltre la BANDAKADABRA ha avuto modo di dialogare creativamente in veste di backing band e di dividere il palco con artisti provenienti da generi diversi: Vinicio Capossela (Quando la banda passò, 2015), il poeta Guido Catalano, Samuel (Subsonica) (TourinTurin, 2017; Dove Scappi brano inciso per la colonna sonora del film Una Vita Spericolata di Marco Ponti, 2018; Docufilm Samuel – il codice della bellezza, 2018) e il rapper Willie Peyote (Festival Proxima, 2017). Dall'Edinburgh Jazz & Blues Festival a Chalon dans le rues (Francia) , passando per Jazz sous le pommiers, Udin Jazz e Premio Tenco, solo negli ultimi quattro anni la BANDAKADABRA si è esibita in centinaia di concerti in tutta Europa, tra manifestazioni musicali, teatri e rassegne di strada, affermandosi come una realtà artistica unica nel suo genere.
BANDAKADABRA dal Felmay Shop