TEATRO SETTIMO
Uccelli

RDC 5036


Dunya Records
Italia

 

Aristofane è il più grande commediografo della Grecia classica. In quel tempo le commedie si rappresentavano in grandi teatri all'aperto e il pubblico accorreva a fare il tifo per i propri beniamini. Sì, sì: proprio fare il tifo, perché la presentazione delle nuove commedie avveniva in manifestazioni agonistiche. Gli spettacoli duravano molte ore e comprendevano scene comiche, danze e musiche. Non è che noi oggi sappiamo con certezza come erano questi spettacoli... Probabilmente assomigliavano un po' a quelli di Wanda Osiris che scende dallo scalone cantando, o forse ai music-hall di Broadway. Quello che è certo è che gli autori mostravano le loro opere e alla fine qualcuno vinceva e qualcuno no.
L'anno in cui Aristofane presento in competizione "Uccelli" non vinse. Era la primavera del 414 avanti Cristo, e la sua commedia si classificò solo al secondo posto.
Tuttavia oggi "Uccelli" è considerata da molti la sua commedia più importante. Sara perché il testo non è fatto soltanto di battute satiriche più o meno divertenti. "Uccelli" ci interessa ancora, dopo duemilacinquecento anni, perché parla della voglia di andarsene dalle città, della delusione per il fallimento dei grandi progetti di convivenza civile, dell'insofferenza per la corruzione. Ma soprattutto "Uccelli" racconta un sogno impossibile: l'edificazione di una città ideale.

Pisetero ed Evelpide sono due ateniesi che non ce la fanno più a vivere nella loro città per via della corruzione e della meschinità che ha contagiato tutti i loro concittadini. Forse sono oppositori del regime. Fuggono a cercare un posto tranquillo, una città dove si possa vivere in pace. Incontrano un loro vecchio amico che ha risolto il problema trasformandosi in uccello: è diventato un'upupa. Anche Pisetero ed Evelpide vogliono diventare uccelli. Ci riescono, e subito convincono gli altri uccelli ad ingaggiare un conflitto contro gli uomini e gli dei. Gli uccelli sono i padroni dell'aria che è l'elemento più importante, quindi possono e devono dominare l'universo. Costruiscono mura fortificate in cielo, organizzano un'invincibile esercito di uccelli e vincono. La commedia si conclude con Pisetero che sposa l'amante di Zeus. Al banchetto di nozze vengono serviti uccelli arrosto: sono gli oppositori del nuovo regime.

Questo album raccoglie le musiche dello spettacolo messo in scena al Festival di Spoleto nel giugno del 1996.
I brani della colonna sonora sottolineano in modo comico i vari momenti dell'azione teatrale ma hanno anche una valenza musicale autonoma.
Il repertorio e l'organico degli esecutori rimandano alla tradizione bandistica con prevalenza di fiati e percussioni. Influenze klezmer, brani tradizionali del repertorio gitano-balcanico, musiche popolari della tradizione da ballo italiana si sommano dando vita ad un impasto sonoro accattivante e coinvolgente ricco di spunti melodici.
Le musiche dello spettacolo, di Paolo Pizzimenti e Banda Osiris, sono eseguite da Sandro Berti (trombone), Gianluigi Carlone (sassofoni), Roberto Carlone(trombone), Carlo Macrì (basso tuba, percussioni), Maria Cassi (voce), Leonardo Brizzi (tastiere), Kao Dos Santos (percussioni), Paolo Pizzimenti (pianoforte, tastiere, campionamenti), Eugenio Allegri, Simone Barbero, Anna Coppola, Michele di Mauro, Lucilla Giagnoni, Sandra Zoccolan (voci), Coro Femminile Novaria diretto dal Maestro Franco Iorio.

 

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