TRI MUZIKE
En vegh pes marii

Fy 8084


Dunya Records
Italia

 

L’attesa nuova prova discografica dei Tri Muzike, dopo il convincente esordio del 1999 intitolato Treo (fy 8016), non delude le attese, testimoniando della finezza interpretativa e delle ampiezze di vedute del gruppo italiano.

Nata dalla collaborazione in scena con Moni Ovadia, la formazione, rispetto al precedente disco, ha subito alcune modifiche nell’organico (punti fermi rimangono la voce di Paola Lombardo, il clarinetto di Patrick Novara e la tromba di Massimo Marcer) ampliandosi di una unità. I sette strumentisti, con il concorso di alcuni ospiti stranieri di rilievo (Faisal Taher, Albert Mihai, Marian Serban) hanno mantenuto inalterata in questa seconda uscita la loro coinvolgente miscela sonora frutto di sapienti accostamenti tra musiche mediterranee e di area balcanica, operando altresì un significativo ampliamento del repertorio. Non a caso il disco è sottotitolato “Un viaggio nel Mediterraneo”, proprio a significare la loro inarrestabile sete di conoscenza musicale di quell’area geografica che indubbiamente sentono come una “cosa loro”, al di là dell’appartenenza nazionale.

In Un vegh pés marii (Uno strano pesce del mare, in dialetto emiliano / appenninico) si possono così ascoltare bellissime melodie bosniache cesellate dai preziosimi vocali di Paola Lombardo, una divertente Oriental rumba di derivazione greca, la travolgente cavalcata introduttiva “alla turca” di Kebap, lo sconfinamento “nordico” sino in terra d’Occitania per Triste es lo cèl, resa da un pregevole arrangiamento jazzato sul quale spicca l’intenso dialogo tra voce e fiati. E ancora il volto bifronte di Geamparale, brano appartenente alla tradizione rumena che dopo l’esordio malinconico e sofferto si apre in una seconda parte caratterizzata dal tipico incedere del soffio gioioso della fanfara. Infine, un salto nell’isola di Cipro, terra di confine per eccellenza: in To iassemi il vento musicale mediterraneo perde momentaneamente di intensità e si impreziosisce di trame orientaleggianti morbide e sensuali.
Un vegh pés marii, grazie alla sue molteplicità di aspetti e di sensazioni, è disco che non mancherà di entusiasmare tutti coloro che chiedono alla musica capacità inventive e senso della tradizione allo stesso tempo.

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