L’invasione di compilation del sound balcanico più o meno caciarone, più o meno contaminato e più o meno originale sta giungendo a livelli di saturazione. Ma questa merita una menzione d’onore: dalla Romania della Mahala Raï Banda alla Slovenia di Magnifico, dalla Serbia degli immensi Markovic (padre e figlio) fino all’America degli All Stars di Frank London, vi trovate quindici nomi in grado di farcire lo sbilenco incedere degli ottoni scordati di chitarre elettriche, beat sintetici, melismi vocali e strumentali. Il tutto in equilibrio sul precario confine del supercafone, senza peraltro porsi problemi sulla necessità di superarlo: c’è chi scavalca la barriera a cuor leggero (v. “Zumba” dei Legen, roba da Gatto nero gatto bianco) e chi tenta di mantenere un minimo di pudore dettato da qualità tecniche strabilianti (gli ungheresi Besh o Drom, una spanna sopra tutti). E se il cd non fosse sufficiente a farvi ballare con giacche di lustrini e crocioni dorati al collo, non temete: i due video bonus di “Hir ai kam, hir ai go” e “Tazi-tazi” completeranno l’opera.
DB/ World Music Magazine #82