È con particolare soddisfazione che presentiamo Kushal, disco del maestro indiano Ustad SHAHID PARVEZ. Tra i motivi di interesse vi è il fatto che non si tratta di una semplice riproposta ma di un’incisione originale, realizzata nel corso di uno spettacolo dal vivo tenutosi nell’agosto 2004 in occasione della rassegna “Gong” (Torino, Borgo Medievale). E la dimensione live è sicuramente la migliore se si desidera apprezzare in tutte le sfumature l’arte di SHAHID PARVEZ, strumentista di classe superiore del quale la nostra etichetta annovera un altro importante disco in catalogo (Magnificent Melody, fy 8086). Il raga proposto in Kushal si intitola Shyam Kalyan e, secondo la classificazione vigente, il tempo in cui dovrebbe essere suonato corrisponde all’inizio della notte. SHAHID PARVEZ lo affronta con la maturità del grande artista che sa innervare ogni sua performance di quel calore, di quella dignità e di quella grazia senza i quali l’espressione musicale è davvero ben poca cosa. Sin dai primi istanti è impossibile non essere coinvolti e assorbiti nel suo mondo, un universo di vibrazioni appassionate e timbri cangianti attraverso i quali si può transitare in modo quasi inavvertito dalla calma, dalla serenità e dall’introspezione più assoluta al massimo dell’animazione, dell’eccitazione e dell’impeto creativo. Nella prima parte del raga, che si dipana in tutta la sua durata su un tempo sostanzialmento lento e riflessivo, SHAHID PARVEZ esibisce la purezza di uno stile fluente, ricco di contrasti e di combinazioni melodiche, com’è consuetudine della migliore musica classica indostana. La seconda parte è caratterizzata invece da un crescendo di notevole ingegno esecutivo, che sostituisce progressivamente lo “slow tempo” d’inizio brano con una formidabile propensione ritmica. Lo stato di grazia di SHAHID PARVEZ è ottimamente sostenuto dalle tabla del maestro Sanka Chatterjee, e i due artisti sanno dare vita a un’interazione che ai nostri giorni ha davvero pochi termini di confronto. SHAHID PARVEZ si riconferma dunque con questa incisione come uno dei maggiori interpreti della tradizione indiana, alla quale appartiene sia di diritto, in quanto discendente da un nobile lignaggio di musicisti (è il nipote del famoso e giustamente celebrato Vilayat Khan, 1924-2004), sia in virtù della costanza e dell’applicazione con cui ha saputo forgiare un talento naturale fuori del comune. Ponendosi nel solco dei maestri del gharana di Etawah, prestigiosa scuola fondata all’inizio dell’Ottocento, Parvez ha saputo tanto farne proprio l’insegnamento (la trasposizione dello stile vocale gaayaki) quanto crearsi uno stile e un suono personali, secondo un approccio che ai nostri giorni lo ha reso a sua volta un modello da imitare.
PARVEZ Shahid dal Felmay Shop
Musicisti
Ustad Shahid Parvez - sitar Pandit Sankha Chatterjee - tabla