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ASSALTI FRONTALI - Mi sa che stanotte
ASSALTI FRONTALI
Mi sa che stanotte

ILM CD 165


il manifesto
Italia
 
1 CD



MI SA CHE STANOTTE...
è il sesto cd di Assalti Frontali, con la produzione esecutiva e la distribuzione de il manifesto.
Dopo quaranta giorni nello studio “Casasonica” a Torino e un anno tra Roma e Bergamo a elaborare rime e basi, è pronto “Mi sa che stanotte…”, il cd numero sei della collezione Assalti., due anni dopo l'ultimo, “H.S.L.”, ben sedici dal primo, “Batti il tuo tempo” (giugno 1990).
Un vero record per chi conosce i loro abituali intervalli di tempo tra un disco e l’altro. Hanno cercato di essere più concentrati sul gruppo e ci sono riusciti e ora ecco il loro nuovo rap, tra i più poetici e politici espressi nella lingua italiana.

UN ALBUM COME UN FILM
Questo disco è come un film, un piano sequenza lungo quaranta minuti circa in cui scorrono fatti, sogni, ossessioni di una banda di strada, tutto narrato in prima persona. I concetti si riprendono, rincorrono e completano l’uno con l’altro. Ogni canzone una trama compiuta che si lega alle altre come tessere di un puzzle. Quasi come vivo. Un posto speciale. Ribelli a vita. Dall’altra parte. Mi sa che stanotte (pt. 1). Che stress i Ros. I miei amici. Gaia per davvero. Si può fare così. Mi sa che stanotte (Pt. 2). Plus Militant. Rosso, arancio, giallo…. Tutti frammenti di una biografia collettiva fatta di sangue e carne viva, di passioni e speranze vere come vera è la notte che attraversa l’anima. Sono le loro storie, coerenti al modo di usare il rap che è quello di raccontare in prima persona la vita dentro la società, al contrario dei cantautori di lotta degli anni '70, che sono per gli Assalti un punto di riferimento, ma che usavano spesso la terza persona per descrivere le ingiustizie del mondo.

IL RAP SECONDO ASSALTI FRONTALI
Al microfono la lirica inconfondibile di Militant A si alterna e accompagna ai cori “Soul” di Pol G (Brutopop) e agli interventi ironici e dissacranti di Glasnost (Brutopop). Sono tre voci che molti già conoscono, presenti nella scena del rap in Italia da più di quindici anni. Tre voci innamorate del rap perché per Assalti il rap è la musica che ha dentro di sè la parola e chi lavora sulla parola sviluppa il linguaggio, allena il pensiero e non spegne la mente.
Il rap in quanto espressione orale è di per sé una forma di resistenza al consumo passivo di immagini a cui siamo destinati. “Passare pomeriggi o notti su una strofa o una quartina o una rima è una cosa che allarga la conoscenza. Chi fa il rap deve studiare il vocabolario ed evolvere il suo linguaggio o sarà sconfitto. Chi fa il rap deve vivere esperienze dirette e leggere e informarsi o la sua ispirazione si spegnerà e diventerà un ex-rapper. E questo è già qualcosa di positivo nel mondo dove viviamo. Per chi ama i testi ascoltare un bel pezzo rap è il massimo, il cd scorre e tu pensi: “Manda indietro, fammi sentire che dice qui”.
Chi ascolta "Mi sa che stanotte..." capisce cosa vuol dire questa impostazione mentale: rime sempre ispirate e trame pregne di senso, ancora una volta un album di Assalti è un'esperienza da cui si esce un pò più arricchiti dentro.

LE CANZONI
Tra i testi più spinosi c’è sicuramente “Che stress i Ros”. “Il Ros è il Raggruppamento Operativo Speciale dei carabinieri che ci ha riservato le sue attenzioni e ci ha messo sotto doppio controllo incrociato e segreto per un anno e mezzo manco fossimo Belushi in Animal House. Tutto nasce dal fatto che nel corso delle indagini sulle "Nuove Brigate Rosse" è venuto alla luce che molti del nostro gruppo negli anni ’80 hanno partecipato al movimento delle occupazioni dei centri sociali tra cui anche il blitz di Roma dove c’era il noto Mario Galesi. Percorsi chiari e collettivi compiuti alla luce del sole”. Per questo sono arrivate perquisizioni, inquisizioni, interrogatori, e sono stati accusati dell'articolo 270 bis: “associazione terrorista”. L’articolo 270 bis, introdotto dopo l'11 settembre, permette di coinvolgere chiunque abbia comportamenti sospetti nell’accusa di terrorismo anche se non direttamente legato ad azioni armate. E’ un articolo del codice penale che è sempre decaduto in sede processuale e che coinvolge direttamente il rapporto tra “sicurezza” e democrazia, tra abuso e diritto, tra guerra e libertà.
“Noi rispondiamo ora con le nostre armi: il rap. I Ros stessi sono stati messi al corrente all'inizio di un interrogatorio: "Hey, non ve la prendete se facciamo una canzone su di voi perché ve la meritate...", e loro, un pò curiosi un pò inquirenti ci hanno risposto chiedendo: "Ma chi è che va più forte in città adesso, Assalti Frontali o Banda Bassotti...?". Tutta questa storia ci ha dato lo spunto per guardare indietro e avanti nel nostro cammino ed esprimere riflessioni e ricordi in questo disco, come fotogrammi di una pellicola impressa negli occhi e nella memoria che sono storie vissute in comune con migliaia di fratrelli e sorelle.
Da quando a sedici anni andavamo in giro con i motorini per la città e ci sentivamo dei Robin Hood nella foresta di Roma, viaggiando in autostop, con il sacco a pelo e i falò sulla spiaggia, ascoltando le prime canzoni di Hip-Hop che arrivavano dai ghetti americani (nei pezzi "Ribelli a vita "e Un posto speciale").

O il leit motiv del disco "Mi sa che stanotte" nelle due versioni Pt. 1 e Pt.2, che racconta di minacce di arresto e di sogni di libertà e di quello che può capitare di notte, quando sembra che non debba capitare niente, complici la penombra, le luci gialle e tremule, i suoni ovattati, avvolti in una foschia di umidità e timori e speranze represse”. Come sempre è stato per Assalti Frontali l'intero disco nasce dalla condivisione all’interno del gruppo, della comunità, nei flussi del movimento. Come il pezzo "Si può fare così", che entra nel dibattito sui dischi masterizzati e sui nuovi diritti in modo molto esplicito, indicando messa in comune delle ricchezze per raggiungere la vera abbondanza e indicando la loro esperienza come esempio concreto ("capirai il copyright/noi get up stand up for i nostri right/"). O "I miei amici sono strani", “una dichiarazione d'amore per i fratelli e i casini che combinano perché non fanno mai davvero "quello che si deve". La struggente ballata "Gaia per davvero" è una poesia laica e universale rivolta a un'amica che non c'è più e tocca nel profondo il rapporto tra la vita e la morte prematura. "Plus Militant" è come un gioco in cui Assalti Frontali si candida alle elezioni per la guida del paese e sono elezioni che si fanno per strada con un programma scandito in versi. "Quasi come vivo" e "Rosso, arancio, giallo…", l'intro e la chiusura del disco, tratteggiano l'atteggiamento mentale nel mondo del lavoro precario e la bandiera (dell'arcobaleno) nel mondo della guerra che sono dietro le nostre scelte. "Dall'altra parte", infine, con gli ambienti di fondo di una vera partita, ci trasferisce su un campo da gioco di basket: “E' una metafora della lotta per conquistare una posizione e da lì fare canestro e agguantare un risultato. Perché abbiamo sempre davanti una linea del fronte da superare e noi vogliamo andare oltre quella linea per rompere l’accerchiamento e conquistare un mondo migliore.”
LA MUSICA
La musica di questo disco è il frutto di un lavoro collettivo, è stata ideata da Bonnot e prodotta artisticamente da Max Casacci e dalla crew di Casasonica che sono Ale Bavo e Condimix. E' un ritorno a un approccio strettamente Hip-Hop con influenze tecno pop tipiche del suono Subsonica. Dopo il tour di HSL i Brutopop (il gruppo che da quindici anni accompagna Militant A in studio e dal vivo) ha chiesto due anni di stacco per poter produrre il proprio disco, a questo punto le idee per la musica sono state affidate a Bonnot, il nuovo ingresso nella crew, giovane musicista di 22 anni, studente di contrabasso al conservatorio, che da fan di Assalti li seguiva nei concerti fino a che una volta conosciuti è salito sul palco "per vedere che succede" e ha poi trascorso con loro un'estate nell'ultimo tour estivo di trenta date del 2005. Vista l’intesa che era via via cresciuta, Militant A ha visto in lui la persona adatta per proseguire il cammino musicale di Assalti frontali. Bonnot ha preparato le idee musicali, il lavoro è stato poi prodotto artisticamente e riarrangiato nello studio “Casasonica”. Qui si sono incontrati finalmente in uno studio di registrazione due artisti che da venti anni sono sulla scena musicale alternativa italiana, Max Casacci e Militant A. Era molto tempo che i due cercavano un occasione per produrre qualcosa insieme e dopo il remix di “Un cannone me lo merito” uscito nel febbraio 2005 eccoci davanti a un intero album. Si tratta di una contaminazione che vede l’incontro tra due approcci diversi ma complementari alla musica, da una parte la grande attenzione e cura per il suono e il “beat” del produttore dei Subsonica e dall’altra l'interesse preminente e a volte maniacale per la parola e il testo della voce degli Assalti. Il risultato sono 12 tracce Hip-Hop assolutamente originali e moderne che travalicano i confini italiani con un sound assolutamente internazionale e un messaggio fresco e rivoluzionario.”

 






ASSALTI FRONTALI dal Felmay Shop


 
  Tracce

1 Quasi come vivo
2 Ribelli a vita
3 Un posto speciale
4 Dall'altra parte
5 Mi sa che stanotte I° parte
6 Stressed skit
7 Che stress i ross
8 I miei amici sono strani
9 Gaia per davvero
10 Si può fare così
11 Mi sa che stanotte II° parte
12 Plus militant
13 Rosso, arancio, giallo..........

 
 
 
  Le nostre Playlist
La nostra playlist su spotify Pre Minimalismo, minimalismo e post minimalismo, brani dal nostro catalogo curati per noi da Federico Marchesano,

PAOLO BONFANTI & MARTINO COPPO - You Were Right
from the CD "Pracina Stomp"
 
 
 
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