Carlo Brighi, detto Zaclèn (anatroccolo), nato nel cuore della Romagna a Savignano sul Rubicone nel 1853 e scomparso a Forlì nel 1915, è considerato unanimemente come l’”inventore del liscio”. Violinista figlio di violinista, crebbe in un ambiente musicale molto vivace proprio negli anni in cui i nuovi ritmi da ballo “lisci” provenienti da Vienna si affiancavano nel gradimento popolare a quelli indigeni “saltati”. Prima come semplice musicista, poi come capo orchestra, poi ancora come impresario la figura di Carlo Brighi si affermò come quella di vero e proprio mediatore culturale, capace di fondere due modi diversi di vivere la festa da ballo in quello che si può considerare il fenomeno coreutico più durevolmente di successo sul territorio prima romagnolo e poi addirittura nazionale. Numerosi omaggi alla figura di “Zaclèn” si sono succeduti nel corso degli anni, ma questo nuovo capitolo di “Taca Dancer”, il sesto, si propone come uno dei più ricchi e soddisfacenti. Grande merito del lavoro va alla Piccola Orchestra Zaclèn, formazione composta da Simone e Davide Castiglia, Massimiliano Rossi, Federico Martoro, Roberto Bartoli che si reincarnano in una selezione del repertorio di Carlo Brighi (immenso: oltre 1200 brani composti) con la freschezza che è tipica del genere, ma sapendo anche sottolineare gli elementi di classicità ben presenti nelle sue composizioni, il cui carattere divertito ma orchestralmente completo gli è valso il titolo di “Strauss di Romagna”. Un documento prezioso ma, anche e non contraddittoriamente, un piacevolissimo ascolto. Taca, Zaclèn!