Quanto deve la musica di Ali Farka Touré a quella afroamericana, e quanto deve questa alla musica africana? L’album del recentemente scomparso chitarrista maliano sembra dirigersi con convinzione e naturalezza verso entrambe le direzioni. Realizzato in Mali con Basekou Kouyate e Mama Sissoko, il disco presenta un suono acustico e tradizionale con sommessi riff di chitarra occasionalmente punteggiati dai suoni di armonica e sax di Little George Sueref e Pee Wee Ellis e dalle percussioni di Faín Dueñas (Radio Tarifa). Il tema iniziale “Ewly” offre un canto rarefatto, con melodie pentatoniche suonate da ngoni e njarka (liuto e violino monocorde) raddoppiate dalla chitarra, poche o nessuna percussione, introducendo poi suoni e figurazioni che paiono echeggiare dal delta del Mississippi. Nella magnifica “Savane”, che dà il titolo all’album, il preludiare di fioriture quasi andaluse della chitarra di Ali cede il passo a una sorta di rilassato blues-reggae scandito dagli strumenti tradizionali. Sarebbe facile affermare che il disco, terminato poco prima della morte del chitarrista, riflette la consapevolezza della fine, è certo però che assume il valore di uno sguardo retrospettivo, disteso e insieme torrido alla musica e alla carriera di Ali Farka Touré.
VINCENZO PERNA
(da World Music Magazine 80)
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