LOU TAPAGE
Que vos lej far

DF 79

8028820467928
Folkest Dischi
Italia

 

I Lou Tapage (in langue d’Oc: Il Frastuono) arrivano dalle valli occitane, è una band che (prendendola alla larga) potremmo definire come la nuova generazione figlia delle sementi sparse nel vento dai Lou Dalfin; la loro è una proposta energicamente variegata, fatta di brani autografi intrisi di radici occitane, ma con innesti catturati da diverse screpolature tradizionali e un’attitudine rock ad alto tasso adrenalinico; il panorama è decisamente e prioritariamente progressive folk e regala all’ascoltatore una sorta di stimolante euforia. I Lou Tapage non vanno considerati degli epigoni, in quello che loro propongono non difetta certo la personalità e a tal proposito potremmo far risaltare che, pur con i dovuti distinguo e le indispensabili cautele, il loro atteggiamento live può essere in qualche modo accostato, per la “spinta” che manifestano, a gente come i fiammeggianti Dropkick Murphys o ai Flogging Molly. Il gruppo è composto da Andrea Bertolotti (voce & percussioni), Chiara Cesano (violini), Dario Lettera (electric & acoustic guitar), Monica Rossi (organetto & ghironda), Marco Barbero (basso, cornamusa, flauti e mandolino) e Paolo Chiotti (drums). Oltre a quello in oggetto questi ragazzi piemontesi hanno all’attivo altri due lavori: l’omonimo esordio del 2005 e l’ottimo Rève Etérne del 2007 che hanno richiamato l’attenzione e attivato il passaparola degli appassionati. Anche questa loro nuova fatica Que Vos Lej Far (Che Ci Voui Fare) presenta molti spunti d’interesse: come rabdomanti folk di montagna si muovono con inventiva tra slang occitano, masticature catalane e provenzali & galvanizzanti espressioni nu-folk. Un po’ zingari un po’ saltimbanchi, intrecciano storie & passioni connettendo violini & fisarmoniche, flauti & chitarre elettriche e una sezione ritmica che martella come se volesse trivellare il cuore della terra. Tra le 14 tracks, oltre 52 minuti, segnaliamo la propulsione vitalizzante di Ma Chitina con i suoi giri folk, Le Temps Des Bohemiens con le sue ombreggiature zingaresche. L’indiavolata Toss The Feathers ha stuzzicanti secrezioni irish e un violino luciferino; Terra I Mar è una bella e riflessiva ballata in lingua catalana. Un piccolo cameo è raffigurato dalla reinterpretazione di Ballo In Fa Diesis Minor (Branduardi) in lingua d’Oc: è una versione spudorata e accattivante, .Grimes & Sospir ha un tiro esplosivo mentre la title track Que Vos Lei Far è sporca d’insinuante swing. Le Sendrier è turbinante e sparge coriandoli folk dai cento riflessi e Icì ci coccola con struggente malinconia. Chiudono la arroventata En Chaminont e la sferzante In Nomine.

  Tracce