Mescolando world, rock e pop, Eleonora canta un repertorio in dialetto siciliano galloitalico di San Fratello, parlato da una piccola comunità di 3.500 persone alle pendici dell’Etna. Si uniscono il mondo sonoro tradizionale delle tipiche trombe ad un solo pistone, la festa popolare, la dancehall, il saggio antropologico. Un mix esplosivo.
Nove brani originali che spaziano tra world , rock, pop con sonorità forti e cantati in un dialetto nato nell’IX secolo per il primo album in assoluto in Galloitalico di San Fratello, il lombardo di Sicilia, parlato da un piccola comunità ai margini dei boschi dell’Etna e di fronte alle Isole Eolie. Un dialetto “resistente” che risale all’IX secolo per un disco dalle sonorità contemporanee che si mescolano agli “sgrigni” delle trombe ad un solo pistone, modello 1884, che caratterizzano la musica di questo piccolo centro siciliano. Si intitola RODA (in italiano “Lei”) questo album della cantautrice di Paternò ELEONORA BORDONARO. Brani inediti, dove l’elettronica convive felicemente con alcuni strumenti tradizionali siciliani e con le trombe di San Fratello intorno alle quali Puccio Castrogiovanni, arrangiatore e coautore delle musiche, ha costruito un intero mondo sonoro. Un progetto che affonda le sue radici nella storia, attraverso un dialetto parlato da non più di 3.500 persone che si concentrano in un piccolo paese di montagna. “L’idea – racconta Eleonora Bordonaro - era quella di testimoniare una lingua che combatte per rimanere in vita, testimoniarla attraverso l’integrazione del mondo sonoro tradizionale del luogo e con la creatività contemporanea”. Un progetto in bilico tra festa popolare, dancehall, saggio antropologico, raduno rock, fumetto e visione mistica. Roda è Lei, Adelasia del Vasto, che ha guidato un viaggio di genti e cambiato la storia. Sono le donne che preparano la festa degli uomini.